Fra i tumori ossei primitivi del cane l’ osteosarcoma è il più frequente: rappresenta circa il 75% delle neoplasie ossee, la fascia di età in cui si manifesta con maggiore frequenza è fra i 6 e gli 11 – 12 anni, ma purtroppo può verificarsi anche nei giovani. Sono più colpiti i soggetti di razze grandi e giganti.
Sono prevalentemente colpite le ossa lunghe degli arti con maggiore incidenza a carico degli arti anteriori, in particolare i segmenti ossei più coinvolti sono il radio e l’ omero.
La causa o le cause per cui si sviluppa un osteosarcoma nel cane sono sconosciute. Si ipotizza che alcuni fattori genetici e molecolari siano associati alla sua comparsa.
L’ osteosaroma è un tumore delle cellule ossee che producono una matrice extracellulare osteoide che costituisce la base per la diagnosi istologica e che distingue l’ osteosarcoma da altri sarcomi ossei. L’ aspetto istologico varia da un tipo di tumore all’ altro e può anche variare fra diverse zone dello stesso tumore. Per questo motivo campioni bioptici piccoli portano ad errori diagnostici: è fondamentale far esaminare la parte anatomica dopo l’ asportazione chirurgica.
Le metastasi sono molto frequenti, prevalentemente polmonari e ossee.
SINTOMI DELL’ OSTEOSARCOMA
Il cane zoppica ad un arto, in genere anteriore, presenta un gonfiore dolente alla pressione corrispondente al punto di insorgenza della neoplasia, la zoppia non tende a diminuire, ma anzi si aggrava. Se ci sono questi segni deve essere portato al più presto dal suo veterinario.
Quando è invece coinvolto il cranio o il tumore ha colpito le vertebre i sintomi possono essere molto vari e difficili da interpretare.
DIAGNOSI DELL’ OSTEOSARCOMA DEL CANE
Con la sintomatologia descritta il cane viene portato dal veterinario, il quale farà uno studio radiografico nelle proiezioni standard dell’ arto colpito e se noterà i caratteristici segni emetterà una diagnosi di sospetto. Proiezioni radiologiche particolari o altre tecniche diagnostiche potranno essere necessarie se il tumore primitivo è localizzato in altre sedi dello scheletro.
L’ alterazione radiologica più frequente è la lisi ossea della corticale e può essere tanto grave da portare a fratture patologiche.
L’ aspetto radiografico può essere simile a quello della osteomielite in particolare ad eziologia fungina, bisogna anche differenziarlo da altri tumori primitivi dell’ osso come il condrosarcoma, il fibrosarcoma, l’ emangiosarcoma, le metastasi da tumori sviluppati in altre sedi, il mieloma, il linfoma, anche le micosi sistemiche, le infezioni batteriche, le cisti ossee.
Non sarà mai abbastanza sottolineata l’importanza di una ben fatta biopsia e del successivo esame istopatologico eseguito da un patologo esperto.
TERAPIA DELL’ OSTEOSARCOMA
Alla diagnosi istopatologica segue la stadiazione del paziente. Entrambe sono fondamentali per la stesura di un piano terapeutico e quindi devono essere eseguite da personale esperto in strutture dedicate.
La scelta terapeutica terrà conto di eventuali metastasi e loro localizzazione, della presenza di sindromi paraneoplasiche, delle condizioni generali del paziente e di ogni altra cosa rilevante dal punto di vista non solo della malattia ma anche della qualità della vita.
PROGNOSI
Purtroppo l’ osteosarcoma che si sviluppa a carico di mandibola, mascella , orbita, scapola vertebre, costole ha una prognosi di pochi mesi anche se trattato con escissione chirurgica e chemioterapia.
Meglio quando il tumore aggredisce le ossa lunghe degli arti, ma in questi casi sono molto frequenti le metastasi.
I tempi di sopravvivenza più lunghi si osservano quando l’ osteosarcoma si sviluppa a carico delle parti distali degli arti.
Livelli elevati di fosfatasi alcalina nel siero di cani con osteosarcoma sono predittivi di una prognosi meno favorevole
La presenza di cicloossigenasi-2 , COX-2 , è un altro fattore di prognosi sfavorevole.( MN Mullins, SE Lana, WS Dernell, et al.: Cyclooxygenase-2 expression in canine appendicular osteosarcomas. J Vet Intern Med. 1, 2004, 859–865. ).
TERAPIA DEL OSTEOSARCOMA
Generalmente la terapia consiste nella amputazione e nella somministrazione di chemioterapici, sono comunque previste tecniche chirurgiche che possono evitare l’ amputazione quando l’ osteosarcoma presenta determinate caratteristiche e le condizioni del paziente lo permettono. In un prossimo articolo verranne trattate in dettaglio.